L’Abruzzo è una regione che può essere certamente visitata tutto l’anno, ma è soprattutto in estate che rivela i suoi splendidi tesori custoditi tra terra e mare. Per gli appassionati di trekking, o per chi si accinge a farne una nuova filosofia di vita, le mete sono tantissime. Ecco i consigli e gli itinerari per vivere e scoprire, a passo d’uomo, tutti i segreti di una terra millenaria.
La parola è inglese ma in realtà deriva dall’olandese trekken che propriamente significa “viaggio su un carro tirato da buoi o su altro mezzo disagevole”. L’origine risale infatti al XIX sec. in Sudafrica quando dopo che il territorio venne conquistato dagli inglesi, i contadini boeri, un’etnia africana di matrice olandese, abbandonarono le loro terre a piedi attraversando impervi sentieri e incamminandosi lungo le tracce lasciate nel terreno appunto dai carri (trek) trainati dai buoi; e rendendosi così protagonisti del cosiddetto “Great Trek”, una sorta di conquista a stelle e strisce del selvaggio West ma in salsa africana.
Il termine trekking cominciò a circolare in Inghilterra a partire dal 1835 allorché giunsero in terra anglosassone le notizie della vittoria della guerra contro i boeri, per poi diffondersi in Nepal dove gli sherpa lo adottarono per indicare le loro spedizioni sulle cime più alte del mondo e in seguito entrato nel vocabolario comune di ogni popolo; oggi fare trekking, che nel tempo ha acquisito il significato di escursione, vuol dire infatti incamminarsi lentamente a piedi per un viaggio di più giorni, generalmente in montagna o in territori allo stato naturale, con pernottamento e bivacchi allestiti al momento, da soli o in compagnia. In taluni casi al seguito si possono portare anche animali da soma (muli o cavalli) per il trasporto delle vettovaglie.
Trekking: i benefici di una passeggiata
Fare trekking è una pratica diffusissima in Italia, dove certo non mancano luoghi perfetti per questo tipo di attività, in particolare durante la stagione estiva. Passeggiare immersi in una natura incontaminata e avvolti da un’aria fresca e pura, in special modo se ci trova in montagna, è d’altronde un’esperienza multisensoriale, capace di rilassare ma allo stesso tempo rinvigorire con nuova forza ed energia, corpo e mente; non c’è niente di meglio quindi per allontanare lo stress della vita di tutti i giorni.
Certamente occorre avere una buona forma fisica per riuscire a percorrere sentieri di diverse, strade impervie che attraversano pendii scoscesi e così via; ma ci sono anche percorsi adatti a tutti. E poi, come è risaputo, il passo lento del cammino dona la possibilità di godersi appieno l’ambiente circostante accorgendosi di tante piccole cose, sfumature e particolarità che di solito sfuggono allo sguardo frenetico di tutti i giorni, ma capaci di infondere emozioni uniche.
Il trekking in Abruzzo
La regione costituisce un unicum nel suo essere meravigliosamente sospesa tra le cime del Gran Sasso e del Parco Nazionale d’Abruzzo ed il blu intenso delle acque del Mar Adriatico. Terra e mare quindi che si uniscono in un abbraccio intenso capace di rendere questo territorio la meta ideale per chi vuol fare trekking.
Percorsi in montagna
Di itinerari da intraprendere ce ne sono tantissimi. Senza dubbio tra i più noti ci sono quelli del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise vero polmone verde della regione che si estende per quasi 50.000 ettari in maggior parte nell’area della provincia dell’Aquila, con le sue foreste abitate da una ricchissima fauna (si contano oltre 400 specie animali tra le quali le star sono l’orso marsicano, il camoscio d’Abruzzo e il lupo), dominato da vette maestose e rinfrescato dalle limpide acque dei laghi e fiumiciattoli che lo attraversano.
Com’è facile intuire quindi si tratta di un territorio prevalentemente di montagna formato da quattro gruppi principali: il Monte Tranquillo, che segue in parallelo il corso del fiume Liri; il Monte Marcolano, situato fra Pescasseroli e l’altopiano del Fucino; la Montagna Grande, posta fra la val di Sangro e la valle del Sagittario ed i Monti della Meta, caratterizzati dalle cime più alte dell’intero parco, ossia il Monte Petroso (2.247 metri sopra il livello del mare), il Monte Marsicano e il Monte Meta (tutt’ e due di 2.242 metri).
Tutto il parco è il paradiso degli escursionisti con sentieri classificati a seconda della località dalla quale si vuol partire e a quella in cui si desidera arrivare ed in base al livello di difficoltà. L’entrata al Parco è libera e gratuita, e la stragrande maggioranza dei sentieri è vietata al traffico motorizzato. Per fare trekking nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è consigliabile equipaggiarsi con un abbigliamento e accessori adatti alla media e alta montagna, e perciò fondamentali sono un paio di scarpe comode destinate a lunghe passeggiate, una mappa ed un kit di base che comprenda macchina fotografica e binocolo: per non farsi sfuggire nessuna meraviglia.
Un posto molto bello per gli appassionati di trekking in Abruzzo, sono poi le Grotte di Stiffe, una frazione del comune di San Demetrio ne’ Vestini che si trova in provincia de L’Aquila. L’escursione è estremamente piacevole e davvero suggestiva e può essere fatta anche con bambini al seguito. Appena varcato l’ingresso si avverte subito una temperatura molto fresca (rimane infatti sempre sui 10 °C) e si viene accolti da mirabolanti effetti di luce e da un finissimo vapore acqueo che circonda depositi di stalagmiti e stalattiti dovuti all’infiltrazione delle acque calcaree. Attraversare le passerelle metalliche regala poi una sensazione unica: l’acqua del fiume all’entrata delle grotte è spumeggiante e rumoreggia, per poi sparire e riapparire come per magia in un antro dove con tutta la sua forza dà vita ad una bellissima cascata. Per questa escursione è bene attrezzarsi indossando un giubbino e, data l’umidità dell’ambiente, di scarpe da trekking dotate di suola antiscivolo.
Altra meta molto ambita dagli amanti del trekking di montagna è il Cammino dei briganti, nei territori della Marsica e del Cicolano; un viaggio nella storia sui passi della banda di Cartore che in realtà erano semplicemente uomini e donne che combattevano per il diritto alla propria terra ai tempi dell’Unità d’Italia, tra piccoli paesi, mulattiere, casali una natura rigogliosa e resti medievali. Il percorso parte da Sante Marie, nei dintorni di Tagliacozzo, in provincia de L’Aquila e oscilla tra gli 800 e i 1300 metri di quota, estendendosi per 100 km fra la Val de Varri, la Valle del Salto e il Monte Velino.
Si può liberamente optare per il cammino completo oppure per singole tappe ed è possibile pernottare in tenda o presso gli alberghi presenti lungo il tragitto. Il percorso è infatti ben attrezzato e le tappe sono ottimamente segnalate e percorribili come si preferisce: a piedi, in mountain bike o con gli asini. Una tappa molto bella è quella che va dall’Anello di Cartore al Lago della Duchessa, un caratteristico specchio d’acqua dall’origine alpina che si trova poco al di la del confine tra Abruzzo e Lazio, in provincia di Rieti.
Un luogo naturalistico altrettanto ricercato e perfetto per le escursioni in Abruzzo sono le Gole di Celano, un canyon lungo 4 km nel cuore dell’Abruzzo e dell’Appennino Centrale, famosissime sia in Italia che in tutta Europa. Il percorso, situato in località Serra di Celano, si snoda in stretti sentieri costeggiati dalle alte pareti delle montagne che formano le gole, formatesi in migliaia di anni per la lenta erosione causata dal torrente La Foce. La natura, estremamente rigogliosa, qui esplode in tutto il suo splendore. L’altezza delle gole in certi tratti tocca i 200 metri per una larghezza che può andare dai 3 ai 5/6 metri. Il tracciato lo si può percorrere sia in salita, provenendo da Celano, sia in discesa, partendo da Ovindoli. Prima di arrivare alle gole si attraversa un piccolo bosco di faggi, dopodiché ci si ritrova a camminare su dei grandi massi che costituiscono il letto del torrente.
Mano a mano che ci si addentra nelle gole ci si imbatte in grotte e stretti passaggi naturali formatisi in seguito alla caduta delle rocce. Il punto più bello del percorso si trova a circa un’ora e mezzo di cammino perché sembra di essere in un vero e proprio canyon circondati da altissime pareti di roccia con la luce del sole che filtrando tra la fitta vegetazione origina strabilianti giochi di luce creando un’atmosfera da mondo fantastico.
Ma la meta che i patiti del trekking vogliono raggiungere è costituita da un vasto letto formato da colossali blocchi di pietra con le pareti che toccano l’altezza di 100 metri e le gole diventano larghe 10 metri. Proseguendo ecco la Fonte degli Innamorati posta a 1029 metri di altitudine e sopra la testa se si è fortunati si possono avvistare aquile reali e falchi pellegrini. Per l’abbigliamento ovviamente si consigliano scarpe da trekking e pantaloni comodi; è bene poi portare anche un caschetto a protezione da eventuali frammenti di roccia che potrebbero cadere dalle pareti.
Percorsi nel Parco Nazionale della Maiella
Fare trekking in Abruzzo vuol dire anche avventurarsi nel Parco Nazionale della Maiella, altro monumento naturalistico della regione. È un parco totalmente di montagna, conosciuta come la Montagna Madre d’Abruzzo, situato nella zona più selvaggia, impervia e meno battuta dell’Appennino Centrale, la cosiddetta Montagna Sacra, perché impregnata da un’aura di sacralità che da secoli ispira profonda spiritualità e per questo motivo tanto amata da Papa Celestino V e dagli eremiti. Ma non solo: gli impavidi escursionisti qui troveranno l’habitat ideale di lupi e orsi, che vivono tra vaste pianure d’alta quota e canyon desolati e maestosi.
Il Parco offre un’ampia rete di itinerari per trekking percorribili in una giornata di cammino o più, che si estende per circa 700 km; ce ne sono di tutti i tipi, dai sentieri adatti agli escursionisti più esperti e che giungono fino in alta quota sui monti della Majella, a quelli per famiglie con bambini o ancora, destinati ai principianti che vogliono solo fare due passi nella natura. La maggior parte dei sentieri ripercorrono i vecchi percorsi delle popolazioni che abitavano questi luoghi e quindi le basi di partenza sono soprattutto i paesini pedemontani; inoltre permettono di ammirare i punti più suggestivi del parco e si caratterizzano in base alla zona che attraversano.
Tra i più battuti dagli appassionati di trekking in Abruzzo ci sono: il Sentiero dello Spirito lungo 73 km che segue le orme dell’eremita Pietro Da Morrone, il futuro Papa Celestino V, che si recò nei posti più isolati della Majella per il suo cammino di fede; il Sentiero del Parco, che attraversa per larga parte in quota i 3 grandi monti del Parco: il Morrone, la Majella e il Porrara; il Sentiero della Libertà che va da Sulmona a Palena, e attraversa strade sterrate e mulattiere che vennero usate dai partigiani per portare in salvo i prigionieri anglo-americani dal campo di Fonte d’Amore a Sulmona verso la fine della II Guerra Mondiale, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943; il Sentiero delle Capanne, un tracciato ideato per vedere da vicino le strutture agro-pastorali fabbricate con la pietra a secco sul versante settentrionale della Majella.
Percorsi al Mare
Ma le escursioni in Abruzzo non si fanno solo in montagna: lungo la costa bagnata da un limpido mare Adriatico, ci si incammina alla scoperta dell’incanto dei trabocchi, le antiche grandi bilance in legno ancorate a riva ma calate in mare usate per pescare, che costituiscono una delle più tipiche espressioni della cultura e dell’identità marinara di questi luoghi: alcune leggende fanno risalire la loro origine addirittura all’epoca dei fenici.
Il percorso sulla cosiddetta Costa dei Trabocchi parte da Ortona e arriva fino a Vasto, attraversando i comuni di Francavilla al Mare, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino e San Salvo. In mezzo spiagge incantevoli, trabocchi a non finire, siti storici di notevole pregio, castelli, scogli che si gettano a capofitto nel mare, ulivi e sentori di ginestre. Nel territorio di Torino di Sangro, in particolare, alla vista si apre un panorama che spazia fino alle cristalline acque della costa alla Majella che con la sua caratteristica silhouette arrotondata scolpita nei millenni dai fiumi e dai ghiaccia, domina tutta l’area circostante.
Trekking fai da te oppure organizzato?
Tutto dipende dalla propria esperienza. Fare trekking è un’esperienza entusiasmante ma che, come tutte le attività praticate all’aperto, soprattutto se in luoghi abbastanza solitari e selvaggi, richiede alcune accortezze. Se si decide di intraprendere il cammino organizzando il viaggio da sé bisogna misurare innanzitutto il personale grado di preparazione a intraprendere lunghe camminate; occorre poi dotarsi di una mappa aggiornata e scegliere con cura l’itinerario da seguire informandosi per bene di tutte le sue caratteristiche (presenza di segnaletica, pendenze, temperatura, durata del percorso e così via); altro passo da seguire è quello di consultare il meteo, cosa molto importante ai fini della scelta del sentiero, dell’abbigliamento da indossare e di cosa infilare nello zaino.
Nel caso si scelga di intraprendere il cammino da soli è buona prassi avvisare parenti o amici dove si andrà. Di rimando un viaggio organizzato, forse verrà a costare di più, ma allo stesso tempo offre sicuramente maggiori garanzie contro spiacevoli inconvenienti, in particolare a coloro che sono alle prime esperienze in fatto di trekking.
Fare trekking in Abruzzo, significa immergersi lentamente e al ritmo della natura, in terre che sembrano essersi conservate al di fuori del tempo, in storie di lupi e pastori che ancora oggi ammaliano chi le ascolta. E non è un caso: entro i suoi confini l’Abruzzo è forse l’unica regione in Europa a conservare e ad offrire generosamente ai suoi piccoli e grandi “esploratori”, una varietà di ambienti naturali senza eguali, che riesce ancora a convivere in armonia col mondo antropizzato.