
Quando si pensa al Natale in Abruzzo, vengono alla mente molte immagini legate alle più antiche trazioni culturali, storiche ed enogastronomiche del territorio regionale abruzzese, che sono essenziali per i cristiani praticanti per celebrare la nascita di Gesù. Al riguardo, come non pensare, ad esempio, al rito del ceppo, ai falò, alle fiaccolate, alle leggende popolari, agli addobbi casalinghi e per le strade, al presepe, al buon vino bianco o rosso DOC, ai tipici piatti genuini, ecc. A questo proposito, quali sono le tradizioni natalizie più significative della regione abruzzese che sono ancora vive al giorno d’oggi poiché vengono passate con fedeltà di generazione in generazione? Per rispondere a questa domanda, ti è utile leggere i prossimi paragrafi dedicati al Natale in Abruzzo, alla scoperta delle tradizioni.
Tradizioni abruzzesi di Natale

Le vecchie generazione cristiane non solo amano rispettare le antiche tradizioni abruzzesi di Natale ma cercano anche di inculcarle nelle nuove generazioni con i loro racconti e i loro gesti. Ciò ha lo scopo di creare un legame intergenerazionale indissolubile al cui centro vi sia la riscoperta del grande valore della fratellanza nella religione, dell’ambiente naturale, della storia, dell’enogastronomia, della cultura ed anche del turismo dell’Abruzzo. Qui, riti cristiani e pagani s’incontrano e resistono al tempo che passa perché gli abruzzesi non amano tradire le proprie radici, bensì onorarle, festeggiando, in particolare, la terra e i suoi doni, cosa che riguarda anche le tradizioni legate al periodo natalizio che sta per arrivare. In merito a ciò, se vuoi comprendere quanto sia indimenticabile il Natale in Abruzzo dovresti vedere, ad esempio:

– il presepe e l’artigianato di alta qualità di Pacentro
(AQ);
– la Transiberiana d’Italia, una storica linea ferroviaria
secondaria lunga quasi 129 km che collega Sulmona a Isernia;
– i sentieri, i versanti e i boschi del Parco Majella, nonché i centri
storici e i borghi nei suoi dintorni;
– le vette della Majella, la montagna madre simbolo del
territorio abruzzese, così ricca di natura boschiva, animali selvaggi
come orsi, cervi e lupi e villaggi dove il tempo sembra essersi fermato.
Oltretutto, se ami le escursioni nella natura queste zone possono farti vivere il Natale dei tuoi sogni!
Antiche consuetudini
Fra le antiche consuetudini natalizie in Abruzzo da rilevare, è interessante andare alla scoperta delle seguenti tradizioni:

– il rito del ceppo, dal 24 Dicembre alla notte di Capodanno. Si
tratta di far bruciare incessantemente un grosso ceppo di legno senza farlo
spegnere dalla vigilia fino all’ultimo dell’anno per simboleggiare l’anno
che sta terminando e ingraziarsi quello che verrà. Al riguardo, ogni
famiglia brucia il proprio ceppo recitando una formula propiziatoria
tradizionale;
– la Squilla di Lanciano del 23 Dicembre, una processione
ideata per rievocare il cammino di Giuseppe e Maria lungo un percorso di ben 3
km;
– il corteo degli zampognari, dei musicisti vestiti con dei costumi
tradizionali che discendono dal Gran Sasso alla Majella suonando delle
musiche popolari in stile natalizio tramite le loro zampogne;
– il presepe vivente di Rivisondoli, un importante evento
attraverso il quale viene rievocata la natività, in particolare,
all’interno di una grotta appositamente allestita, ormai riproposto da
più di 60 anni;
– le fiaccole di Giulianova per festeggiare il Natale;
– i falò della vigilia per illuminare e scaldare le strade in piena
atmosfera natalizia, ad esempio i fuochi di alcuni paesini nelle province di Chieti
e Teramo realizzati con dei tronchi d’albero lunghi diversi metri, ecc.
Natale in cucina

Considerando le numerose e irripetibili peculiarità territoriali e naturalistiche dell’Abruzzo, la sua cucina non può che essere ugualmente splendida e multiforme. Al riguardo, prima di parlare delle tipiche ricette natalizie abruzzesi, è opportuno mettere in evidenza che alcune famiglie prediligono concentrare i festeggiamenti alla cena della Vigilia di Natale, vale a dire la sera del 24 Dicembre, mentre altre famiglie preferiscono dedicarsi ai festeggiamenti soprattutto durante il pranzo di Natale del 25 Dicembre. Dunque, che cosa si mangia di speciale a Natale in Abruzzo? Ebbene, essendo la cucina abruzzese assai varia, si spazia dalla carne al pesce, dalle minestre di ortaggi ai timballi di crêpe, fino ad arrivare ai dolci a base di mandorle o ai dolcetti farciti con marmellate di vario genere, anche di ceci.
Nello specifico, in merito al Natale in cucina, dell’Abruzzo si devono assolutamente ricordare i seguenti piatti natalizi che, tuttavia, possono differenziarsi di zona in zona, di città in città e, persino, di famiglia in famiglia:

– le sette minestre, vale a dire sette portate che possono
essere costituite, ad esempio, da baccalà speziato e piccante, spaghetti
con sugo di pesce, legumi vari, verdure miste, scrippelle (crêpe)
in sostituzione del pane, cavoli fritti e crespelle mbosse,
ossia crespelle in umido. Ovviamente, una famiglia può cambiare le portate e
sceglierne delle altre, ad esempio si possono preparare le minestre a
base di cotiche, pane stantio, legumi misti, broccoli e cipolle, il brodo
al cardo con le pallottoline, le minestre di castagne
e ceci, eccetera;
– le virtù, un minestrone contenente 7 ingredienti principali
più altri ingredienti secondari di varia natura, ad esempio, legumi freschi,
legumi secchi, ortaggi misti, uova, prosciutto crudo, pancetta, carne di manzo,
cotenne, parmigiano, erbe aromatiche, spezie, pasta di grano duro, burro, olio,
lardo, eccetera;
– la pastasciutta con tonno e pomodoro, piatto ormai tipico natalizio
della regione anche se non è una ricetta tradizionale abruzzese;
– il timballo di scrippelle, vale a dire crespelle, conosciute
anche come crêpe, disposte in una teglia e condite con della scamorza,
dei pezzetti di uova sode e dei carciofi impanati e fritti, il tutto disposto a
strati similmente alle lasagne al forno;
– il baccalà fritto in pastella o cotto al forno con delle
patate oppure insaporito con del sugo arricchito con delle olive e dei
peperoni;
– le portate di pesce, ad esempio i branzini, le orate, le trote
salmonate in crosta di patate o di pasta, le zuppe di mare, ad
esempio preparate con le cozze, le vongole, le seppie, i polpi, i calamaretti e
i totani, le anguille, eccetera;
– il baccalà mantecato;
– le cozze gratinate;
– il polipo con le patate;
– lo zampone con le lenticchie, che è una preparazione consumata in
tutta Italia durante le festività invernali;
– le verze ripassate in padella;
– il parrozzo, un dolce dalla forma simile a un panettone
basso a base di mandorle amare, mandorle dolci e semolino che viene
ricoperto con una golosa glassa al cioccolato fondente;
– i caggionetti, conosciuti anche col nome di calcionetti. Si
tratta di ravioli ripieni di marmellata di castagne, ceci o uva e
spolverati con dello zucchero al velo che vengono arricchiti con scorza
d’agrumi, zucchero, cioccolato fondente, spezie, ad esempio cannella, cacao e
talvolta anche mosto cotto;
– i bocconotti, dolcetti di pastafrolla farciti con un composto
fatto con un trito di mandorle tostate, acqua, zucchero, miele e cioccolato
fondente;
– i ceci ripieni, dolci a base di ceci, uova, farina,
zucchero, cioccolato, noci, frutta candita, mandorle, cacao e aromi vari.
Conclusione
Per terminare questi paragrafi dedicati al Natale in Abruzzo, alla scoperta delle tradizioni, è bene prendere in considerazione che per ragioni religiose, sul territorio abruzzese è preferibile mangiare il pesce alla Vigilia di Natale, mentre la carne è da gustare di preferenza al pranzo natalizio. Fra le altre curiosità, i tipici dolcetti natalizi abruzzesi possono essere offerti come regali di buon auspicio a parenti, conoscenti e amici, magari dopo averli confezionati e decorati in maniera gradevole. Come se non bastasse, per arricchire e vivacizzare i pranzi e le cene delle festività invernali abruzzesi, non si possono trascurare i vini abruzzesi DOC, ad esempio il Trebbiano e il Controguerra, che sono dei vini bianchi, e il Pinot Nero e il Montepulciano, che, invece, sono dei vini rossi.