Il borgo di Guardiagrele è situato nella provincia di Chieti (Abruzzo) e si trova all’interno del Parco Nazionale della Majella ed anche per questo motivo è considerato uno dei borghi tra i più belli d’Italia.
Questo piccolo paese è soprattutto famoso per la sua produzione artigianale e per la lavorazione dei metalli e non è un caso che proprio qui si iniziò a produrre per la prima volta la Presentosa, ossia il gioiello tipico dell’Abruzzo indossato dalle donne in occasioni importanti come feste o banchetti.
Guardiagrele: le origini del nome
Le origini di questo paese sono raccontate da storie e leggende ma purtroppo non tutte queste sono documentati da testi poiché l’invasione francese verificatasi nel 1799 ha distrutto e disperso la maggior parte delle prove. Molti studiosi ritengono che nei primi anni del 1900 il nome di questo splendido borgo fosse Aelion (dal greco sole) e che solo in un secondo momento divenne Grelion ossia il nome con cui era conosciuto un valoroso capitano greco; solo successivamente venne chiamato Grele.
Negli ultimi anni però molti hanno provato ha ricercare e scoprire quale potesse essere il significato e l’origine dell’attuale nome di questo paese ossia Guardiagrele. Mentre Grele deriva da ocrilis e significherebbe altura, il termine Guardia deriverebbe dalla lingua germanica e più in particolare dai termini warda o warte che indicano un punto dal quale i militari avevano un’ottima visuale (la presenza di questi è documentato da alcuni resti di strutture Longobarde come il Torrione).
Uno dei primi riferimenti a questo borgo è contenuto all’interno del Catalogus Baronum che è stato fatto scrivere da re Ruggero intorno al dodicesimo secolo, mentre un altro sicuramente più recente risale alla bolla di papa Alessandro II all’interno della quale Grele compare come una delle terre appartenenti al monastero di San Salvatore.
Il famosissimo scrittore Abruzzese Gabriele D’Annunzio si riferisce poi a questo borgo in una delle sue opere descrivendolo come un antichissimo nome solare, ancora a conferma del fatto che l’origine del nome derivi dalla parola Aelion ossia sole.
La storia di Guardiagrele
La storia di questo borgo parla di una nascita che si potrebbe collocare in epoca medioevale, all’incirca nell’undicesimo secolo da parte dei Normanni. Questi infatti decisero di fondare Guardiagrele come l’unione di due diversi villaggi ossia Guardia e Graeli. Alcuni secoli dopo, più precisamente intorno al quattordicesimo secolo, l’arte gotica conobbe il suo più grande splendore soprattutto grazie al lavoro di Nicola da Guardiagrele.
Negli anni successivi al Medioevo, questo borgo fu controllato e gestito dalla città di Chieti ma nonostante ciò cadde in rovina dopo il terremoto che nel 1706 colpì la Maiella. Subito dopo, l’occupazione da parte dei Francesi e gli scontri con Orsogna interessarono gli abitanti di Guardiagrele che nel periodo precedente all’unità d’Italia dovette affrontare anche il problema della crisi del precedente sistema aristocratico a favore delle nuove forme di organizzazione tipiche del mondo agricolo (grandi proprietari, piccoli contadini ecc). Il generale malcontento però generò ben presto fenomeni di brigantaggio il cui massimo esponente era Domenico Di Sciascio che era a capo della Banda della Maiella.
A questo si aggiunse anche la scarsa partecipazione del governo ai problemi dei cittadini, ed è per questo motivo che molti di loro decisero di migrare verso terre lontane (America e Australia). Il 1900 è però un secolo di luce per questo paese che ha conosciuto un nuovo vigore soprattutto per quello che riguarda il mondo artistico.
Nel 1906 infatti a Guardiagrele ci fu il primo Museo dell’artigianato artistico di tutto l’Abruzzo ed è stata citata ed elogiata in una serie di opere diverse come quelle del famosissimo Gabriele D’Annunzio, nel Romanzo il Trionfo della Morte e dal poeta Modesto Della Porta.
Tutto ciò però non durò molto dal momento che il 3 dicembre del 1943 è forse una delle giornate più orribile di questo paese. Il borgo era infatti diventato, dopo la sconfitta nella battaglia del Sangro a Lanciano, fortificazione dei tedeschi e in questo giorno i canadesi iniziarono a sparare con il cannone sulle abitazioni di Guardiagrele e ciò comportò anche il danneggiamento del Duomo. Subito dopo il disastro della guerra, il paese ha vissuto una significativa ripresa economica.
I luoghi di interesse e di cultura
Ciò che rende questo uno dei borghi più belli d’Italia e dell’Abruzzo è senza dubbio il suo centro storico. Questo accoglie monumenti e strutture di varie epoche (soprattutto medievali) e tra queste citiamo la Porta del Vento, il Torrino e la Torre San Pietro.
Consigliamo poi di visitare la Collegiata di Santa Maria Maggiore che risale all’undicesimo secolo. Questa, divenuta Duomo, presenta una facciata di epoca Gotica con raffigurata l’incoronazione della Vergine sulla lunetta mentre sotto al porticato troviamo San Cristoforo opera di Andrea de Litio.
Meritano poi una visita la Chiesa di San Francesco, di epoca settecentesca che accoglie il dipinto della Madonna con Bambino e Santi e l’altare in marmo rosso di Verona, e la Chiesa di San Nicola di Bari, del quarto secolo ed è quindi la più antica del paese. Oltre queste già elencate è comunque possibile visitare altre chiese come quella di San Rocco (in stile barocco), la chiesa di Santa Chiara (che faceva parte di un convento di clarisse) e la Chiesa di San Donato.
Il borgo presenta poi oltre alle strutture religiose anche una serie di torri tra cui citiamo Torrione Orsini che prende il nome dalla famiglia che per ultima ne apportò le modifiche. Questa fu costruita durante l’epoca dei Longobardi e nel corso dei secoli si susseguirono diverse modifiche che ne hanno resa oggi una struttura alta e dall’aspetto massiccio. Altre torri sono poi Torre Adriana, Torre Stella (l’unica di forma circolare e viene chiamata cosi perché presenta lo stemma della famiglia Stella), Torre San Pietro, Torre del Gastaldo (secondo la leggenda qui si trovava il gastaldo longobardo anche se non sono presenti tracce che testimoniano che la costruzione sia così antica).
Per concludere meritano una visita la casa Marini, sede della zecca, Palazzo Vitacolonna che è l’edificio con maggior significato civile ad oggi nel borgo, il Palazzo De Lucia, Palazzo Elisii, e il Palazzo Iannucci. Guardiagrele offre per chi fosse curioso anche una gran quantità di musei:
- Museo del costume
- Museo del duomo
- Museo dell’artigianato
- Museo archeologico
Enogastronomia
Come tutto l’Abruzzo, anche questo piccolo borgo della provincia di Chieti vanta un reparto gastronomico piuttosto vasto. Tra i piatti tipici citiamo il baccalà con il sedano, la bruschetta con la salsiccia di fegato spalmata sopra, la bruschetta con crema di fave, la frittata di alici e quella di asparagi selvatici.
Uno dei piatti più famosi di questo luogo è senza dubbio la Sise de Mòneche, il dolce tipico di Guardiagrele del quale hanno parlato molti scrittori e poeti famosi. Si tratta di un dolce a base di pan di spagna e che poi viene farcito con della crema pasticciera; una volta cotto viene ricoperto di zucchero a velo.