Le Gole di San Martino sono l’ingresso di uno dei più lunghi valloni appenninici, il vallone di Santo Spirito.
Fara San Martino è situata allo sbocco del vallone di Santo Spirito, attraversato dal fiume Verde, alle falde del versante orientale del massiccio della Majella, dalle cui vette si aprono profonde gole rocciose che scendono fino al paese. Parte del territorio comunale ricade nel parco nazionale della Majella.
Il borgo è risultato inagibile con il terremoto della Maiella del 1706, e l’impianto medievale fu modificato per la costruzione di nuove case. Completamente rifatta fu la chiesa dell’Annunziata, mentre la chiesa di San Remigio venne ampliata. Il centro, dunque, nella fine del secolo si andò espandendo fuori le mura, inglobando l’area della parrocchia di Santa Maria della Vittoria.
In questo paese della provincia di Chieti ci sono diversi pastifici, alcuni artigianali, altri industriali De Cecco e Delverde che esportano i loro prodotti in tutta Italia. La tradizione della produzione della pasta ebbe inizio dall’abbondanza idrica garantita dal fiume Verde che nasce dalla Majella. Quell’acqua ha permesso sia di azionare le macine per produrre la semola di grano, sia di essere utilizzata come materia prima nella produzione. I pastai locali idearono inoltre un sistema automatico di essiccazione della pasta. Un tempo la pasta veniva stesa all’aria aperta per seccarla, ma tale sistema dipendeva molto dalle condizioni climatiche e stagionali. L’essiccatore ad aria calda consentì di pastificare in ogni stagione e in ogni condizione, dando impulso alla produzione su larga scala.